| 19 Marzo 2025

La Rando Arcobaleno, spunto per conoscere un gioiello nascosto

C’è un notevole fermento, a livello ciclistico, in Campania. Non parliamo di quello agonistico, quanto della vera e propria cultura legata alle due ruote nella regione tirrenica, dove c’è una sorta di riscoperta delle due ruote sia come mezzo di uso quotidiano che per cicloturismo. Questo consente anche di valorizzare autentici tesori che il territorio regionale ha con sé, attraverso l’impegno di associazioni e singoli. Un esempio è la Pedemontana della Dormiente, teatro della Rando Arcobaleno.

La Rando Arcobaleno è alla sua quinta edizione, il prossimo 13 aprile, su tracciati di 200 e 100 chilometri
La Rando Arcobaleno è alla sua quinta edizione, il prossimo 13 aprile, su tracciati di 200 e 100 chilometri

Una ciclovia poco conosciuta

In pochi la conoscevano, prima che un gruppo di amici prima ancora che praticanti decidesse di tramutare la propria passione nell’organizzazione di un evento, per poter farla conoscere anche oltre i confini regionali. E’ nata così la Rando Arcobaleno, una delle non competitive più amate del panorama meridionale che il prossimo 30 marzo vivrà la sua quinta edizione.

«Attraverso la nostra manifestazione – spiega la responsabile dell’organizzazione Concetta Maurielloabbiamo voluto far conoscere il territorio affrontando ogni volta qualche parte diversa, ossia inserendo nuovi tratti per dare anche a chi si presenta tutti gli anni la sensazione della novità. Sarà così anche quest’anno, con la scalata del Taburno che è la montagna principe del territorio, intorno alla quale la Pedemontana si sviluppa per la sua gran parte».

Paolo Landri, ricercatore del CNR che conosce profondamente il percorso e i luoghi toccato dalla Dormiente
Paolo Landri, ricercatore del CNR che conosce profondamente il percorso e i luoghi toccato dalla Dormiente

Tra i vigneti del Solopaca

E’ curioso il nome, Pedemontana della Dormiente, nato da un giudizio legato alla sua conformazione morfologica: «Si chiama così perché il profilo del territorio assomiglia a quello di una donna che dorme su un lato – racconta Paolo Landri, Primo Ricercatore del CNR- IRPPS di Fisciano (SA) che ha provveduto a disegnare il tracciato della Rando – Il Taburno è la sua cima principale ma non la sola, è anzi un contraltare a quella di Camposauro con il quale costituisce tutto il massiccio della zona. Qui si sono sviluppati nel tempo diversi tentativi di ciclovie anche perché le strade sono disegnate in mezzo a un territorio dominato dai vigneti del Solopaca, il vino bianco locale ormai conosciuto in tutto il mondo».

La Pedemontana ha uno sviluppo complessivo di una sessantina di chilometri, con Montesarchio che è il suo epicentro naturale: «Il suo disegno ha il Taburno sempre come riferimento visivo, ma a proposito di Montesarchio – prosegue Landri – non va dimenticato che lì c’è un Museo Archeologico piccolo ma che merita assolutamente una visita anche perché contiene un reperto clamoroso come il vaso raffigurante il Ratto d’Europa, risalente al periodo della Magnagrecia. Un vaso che ha avuto una storia incredibile: era stato modellato a Paestum, ma è stato ritrovato nel Sannio. Era andato a un privato, poi è stato messo all’asta, è finito addirittura al Museo Paul Getty di New York, fino a tornare nel suo territorio natale».

Il bellissimo “cratere del Ratto d’Europa”, realizzato da Assteas, artista pestano del IV secolo a.C.
Il bellissimo “cratere del Ratto d’Europa”, realizzato da Assteas, artista pestano del IV secolo a.C.

Strada e mtb, perfetto connubio

Se Montesarchio è il suo posto di partenza, un altro luogo cardine della Pedemontana è Telese Terme, città dove è in atto un forte impegno legato alla bici. Le due ruote sono viste sempre più come uno strumento di vita sana e per questo da stimolarne l’uso: «Non dimentichiamo che Telese Terme ha una forte tradizione legata anche alla mtb, infatti se la Pedemontana della Dormiente è ideale per il ciclismo su strada, può anche essere uno spunto per arrivare, fermarsi, magari fare anche qualche escursione in mountain bike sui tantissimi sentieri intorno alla città».

Intorno alla Pedemontana le iniziative continuano a fiorire grazie anche a una certa effervescenza data dalla politica: grazie ai fondi del PNRR infatti è in via di costruzione la ferrovia ad alta velocità Napoli-Bari, che oltre a collegare le due metropoli meridionali raggiungibili, quando sarà, in appena un’ora, lascerà anche il percorso della vecchia ferrovia a disposizione di nuove iniziative e infatti molti si stanno già facendo avanti per trasformarla in una pista ciclabile.

A Telese Terme ci sono anche tanti percorsi per Mtb, ideali per escursioni e freeride (foto Alex Luise)
A Telese Terme ci sono anche tanti percorsi per Mtb, ideali per escursioni e freeride (foto Alex Luise)

Servono più servizi per ciclisti

«Il problema è che intorno a questa crescita ciclistico-culturale – riprende Landri – dobbiamo auspicare anche una crescita dei servizi legati alle bici. E qui c’è ancora un po’ di lentezza, anche se qualche albergatore locale comincia a comprendere come il cicloturismo potrebbe essere una risorsa economica non di poco conto. Ma anche negozi specializzati e noleggi di bici potrebbero trovare terreno fertile da queste parti, noi non possiamo fare altro che augurarcelo. Intanto però lo sviluppo di nuovi tratti ciclabili potrebbe portare a quel progetto di collegamento fra il Beneventano e Caserta che darebbe un impulso straordinario al cicloturismo».

Tornando alla Rando Arcobaleno, si articola su due percorsi, di 200 e 100 chilometri: «Noi abbiamo scelto di sviluppare percorsi che vanno a toccare la gran parte della Pedemontana allargando il suo raggio – afferma la presidente Mauriello – Oltretutto facciamo grande attenzione nel disegnare ogni percorso perché passiamo su strade secondarie, dove il traffico locale è estremamente ridotto in modo che chi partecipa possa godere appieno della bellezza delle strade e del territorio circostante. E questo lo facciamo creando anche una rete con il territorio, ad esempio abbiamo l’appoggio della Pro Loco di Sant’Agata dei Goti, altro borgo di grande impatto scenico, tanto che molti che hanno partecipato in passato hanno poi voluto tornare».

Il tracciato della ciclovia misura circa 60 chilometri con epicentro Montesarchio. E’ ideale per le e-bike

Appuntamento il 13 aprile

La Rando è così diventata uno strumento fondamentale per la diffusione della Pedemontana della Dormiente, simile nel nome a quella pluripremiata friulana ma molto più “di nicchia”: «Noi, attraverso il percorso breve, abbiamo disegnato un tracciato che è alla portata di tutti, perché questi posti meritano di essere sempre più conosciuti, non solo da noi cicloamatori locali. Venite con noi il 13 aprile, ne varrà la pena…».

Rando Arcobaleno

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