Tra i vari gruppi di cicloviaggiatori che venerdì arrivavano a Piazzola sul Brenta da tutta Europa, ad un certo punto ne è spuntato uno piuttosto particolare. Erano 8 ragazzi (4 ragazzi e 4 ragazze) tutti equipaggiati con bici Bergamont. La domenica, sfruttando le ultime ore del BAM!, abbiamo raggiunto allo stand dell’azienda Simone Trussardi – marketing manager di Bergamont Italia – per farci raccontare la loro piccola avventura.
Simone, com’è nata quest’idea di fare un viaggio “aziendale” verso il BAM!?
Quest’anno, come già nel 2024, abbiamo deciso di offrire ad alcuni affezionati di Bergamont due giorni di bici e condivisione verso, in pieno stile BAM! Tre anni fa l’avevamo già fatto, ma solo internamente, noi dello staff. Invece l’anno scorso abbiamo deciso di invitare quelli che chiamiamo Brand Avocado, cioè dei ragazzi che apprezzano le nostre bici e che condividono il nostro spirito. Un modo per creare una community e rafforzare nuove amicizie.
Che strada avete fatto?
L’anno scorso, quando il BAM! era a Mantova, siamo partiti da Albino, dove c’è la sede dell’azienda. Quest’anno invece siamo partiti da Brescia. Il primo giorno siamo arrivati a San Bonifacio, passando per il Lago di Garda e il centro di Verona. Il secondo siamo scesi verso i Colli Euganei, li abbiamo attraversati e da lì siamo risaliti a Padova e poi qui a Piazzola sul Brenta. 240 km circa in tutto. La traccia di quest’anno è stata più varia, tanta più ciclabile e verde, poi il passaggio per i Colli ha dato quel più di divertimento che ci voleva.
Avete dormito in tenda o vi siete concessi una sistemazione più comoda?
A San Bonifacio ci siamo fermati in una struttura. Come dicevo questo voleva essere anche una sorta di regalo per i nostri amici e ambassador, quindi l’azienda ha fatto volentieri questo piccolo investimento. Una nostra collega, Alessandra, ci supportava con un furgone, a metà giornata abbiamo allestito un piccolo pic-nic con pane e salame. Una cosa alla buona ma quello che basta in queste circostanze. La sera poi ci siamo seduti davanti ad una pizza, siamo tutti appassionati di viaggi ed è stato bello avere quei momenti anche semplici in cui si condivide una passione comune. Con noi c’erano anche i ragazzi di Esplora.cc che hanno raccontato del loro viaggio in Nepal, da cui è stato tratto un documentario.
Eravate un gruppo ben assortito tra donne e uomini, una cosa che per fortuna si vede sempre più spesso nel gravel
Sì quest’anno c’è stata una grande presenza femminile, c’erano 4 ragazze su 8 partecipanti, una tendenza in crescita nel gravel, a differenza che nell’ambiente delle granfondo tradizionali, che ancora rimangono un mondo abbastanza chiuso al maschile. Che poi non significa fare meno chilometri, tutt’altro. La differenza è che in questo genere di manifestazioni ognuno segue il suo ritmo e non c’è competizione. Prima di partire avevamo condiviso la traccia sui sociale e lungo la strada si sono aggiunte anche altre persone, ci piaceva l’idea che chiunque potesse venire a pedalare con noi. Il primo giorno è venuta anche Sami Sauri, un’atleta e fotografa che è tra gli ospiti del BAM!.
Sembra quasi più una pedalata tra amici che un viaggio organizzato da un’azienda
E’ quello che volevamo. Siamo tutti giovani, parliamo la stessa lingua, infatti anche qui in questi giorni si è creato un gran bel clima, con i ragazzi che hanno pedalato con noi che sono venuti al nostro stand a chiacchierare o a offrirci qualche birra. Non è più il rapporto azienda-cliente, diventa qualcosa di più, più semplice e autentico. Che è poi lo spirito di questo evento.
Il prossimo anno la rifarete, magari anche con altri Brand Avocado?
L’idea è quella, anche di ampliare questa community. L’ispirazione per i Brand Avocado ci è venuta da una ragazza di Torino che ci era davvero molto affezionata, pubblicava sempre contenuti con la nostra bici e ci è sembrato bello coinvolgerla. Da lì abbiamo capito che era un format che ci piaceva e funzionava. Con noi questi giorni c’erano due ragazzi della Valtellina che venivano dal mondo stradale e con l’occasione gli abbiamo fatto provare una gravel. Questo anche per dire che la nostra non è una famiglia chiusa, tutt’altro. Chi vuole può scriverci, magari spiegandoci perché ama la bicicletta e quali sono i suoi progetti, e noi cerchiamo di aiutarli e coinvolgerli. Perché il mondo della bici, e specialmente quello del gravel e dei viaggi, è bello perché coinvolge tutti.