Gli atleti nell’antica Grecia consumavano aglio nelle settimane prima delle Olimpiadi, considerandolo essenziale per un’ottima performance sportiva. Oggi si tende piuttosto a scartarlo per il suo effetto collaterale sull’alito. Scopriamone di più, per capire se un po’ di alitosi sia effettivamente un prezzo che vale la pena pagare.
Le proprietà inattese
L’aglio è noto per il suo sostegno al sistema immunitario, migliorando la resistenza dell’organismo agli attacchi di virus e batteri, specialmente durante i mesi freddi. Esso contiene infatti l’allicina che vanta un potente effetto antibatterico e antimicrobico. Questa sostanza si forma quando l’aglio viene schiacciato o tritato e agisce contro un’ampia gamma di batteri, funghi e virus, rendendolo un rimedio naturale per molte infezioni.
E’ altresì ricco di antiossidanti e altri composti bioattivi solforati che combattono lo stress ossidativo e l’infiammazione, riducendo il rischio di malattie croniche e favorendo il recupero post allenamento. Infine aiuta a mantenere sotto controllo la pressione sanguigna e a ridurre il colesterolo LDL (“cattivo”), aumentando al contempo il colesterolo HDL (“buono”).
Per trarne i massimi benefici, si consiglia di consumare uno o due spicchi al giorno. La cottura prolungata può ridurre l’efficacia dei suoi principi attivi, specialmente dell’allicina, che è termolabile, per preservarne le proprietà è dunque preferibile aggiungerlo tritato a fine cottura o consumarlo crudo.
Fermentato, potenziale maggiore
Spesso oltre all’alitosi, le pietanze cotte con aglio tendono a essere più difficili da digerire. Questa difficoltà può essere associata alla presenza “dell’anima”, ovvero il germoglio centrale. Rimuoverla, prima della cottura, tagliando longitudinalmente lo spicchio, lo rende più delicato per lo stomaco senza comprometterne le proprietà benefiche.
Tuttavia se cercate una soluzione più digeribile e dal sapore meno pungente, dovete provare l’aglio fermentato, noto anche come aglio nero. Durante il processo di fermentazione, l’aglio si trasforma e migliora. Aumenta la concentrazione di antiossidanti e di composti bioattivi, che favoriscono l’assorbimento dei nutrienti e potenziano gli effetti protettivi sull’organismo. Si riducono i composti volatili solforati, che causano l’alitosi, risultando così più facile da consumare quotidianamente.
Le ricette tipiche
Un classico della cucina italiana, semplice e veloce sono gli spaghetti aglio, olio e peperoncino, ma esistono anche delle salse perfette per intingere verdure crude o cotte, come la piemontese bagna cauda, o la catalana salsa “alioli”, preparata con l’aggiunta di olio d’oliva e tuorlo d’uovo, ideale invece per accompagnare pesce, carne o patate.
L’aglio è indubbiamente un alimento dalle molteplici proprietà benefiche, capace di donare intensità aromatica alle pietanze, evitando l’aggiunta di ulteriore sale. Nonostante l’alitosi, l’aglio possiamo considerarlo un ingrediente per il benessere, che merita un posto d’onore nella cucina e nella dieta quotidiana.