| 21 Febbraio 2025

GF Laigueglia, si comincia con la tentazione della focaccia

La bella stagione si fa ancora attendere e può capitare di sfruttare il weekend per una gita fuori porta al tepore del Mar Ligure, inquadrato centomila volte durante il Festival di Sanremo e fra breve ancora compagno di viaggio della GranFondo Laigueglia di domenica, del Trofeo Laigueglia e della Milano-Sanremo di marzo. Tra i profumi di macchia mediterranea, pedalando sull’Aurelia, vi potrebbe capitare di essere attirati dall’irresistibile profumo di focaccia passando nel centro dei paesi. Ma questa prelibatezza da forno, va bene come rifornimento? Si può mangiare o bisogna evitarla? 

La focaccia è uno dei panificati più amati in Italia, un simbolo della nostra tradizione gastronomica che si declina in molte varianti regionali. Giusto per citarne qualcuna: la classica focaccia genovese, sottile e croccante con i caratteristici buchi (in apertura, nella foto Brambilla-Serrani). Quella di Recco, non lievitata e farcita con formaggio cremoso. Oppure quella soffice barese, arricchita con pomodorini e olive. La lista potrebbe allungarsi perché ogni versione ha qualità uniche in termini di sapore, consistenza e ingredienti.

La GF Laigueglia di domenica apre la stagione ligure, attraversando i borghi marinari dell’Aurelia (foto Cavallini)
La GF Laigueglia di domenica apre la stagione ligure, attraversando i borghi marinari dell’Aurelia (foto Cavallini)

Fra Genova e Recco

La focaccia genovese ha origini antiche, risalenti all’epoca dei Romani, ma è nel Medioevo che divenne popolare tra i marinai e i portuali liguri, grazie alla sua capacità di conservarsi bene durante i lunghi viaggi. Tradizionalmente consumata a colazione o durante la giornata con un bicchiere di vino bianco, è diventata un simbolo della Liguria.

Anche la prima focaccia di Recco sembrerebbe risalire a tempi lontanissimi, quando la popolazione di questo villaggio si rifugiava nell’immediato entroterra per sfuggire alle incursioni dei saraceni. Sfruttavano ingredienti semplici come pasta senza lievito e formaggio fresco per preparare questa deliziosa e nutriente focaccia. Oggi è una specialità tutelata dal marchio IGP ed è famosa per il suo irresistibile ripieno cremoso.

Anche la focaccia di Recco ha origini antichissime, oggi è specialità tutelata dal marchio IGP
Anche la focaccia di Recco ha origini antichissime, oggi è specialità tutelata dal marchio IGP

Focaccia e pane: differenze nutrizionali

Dal punto di vista nutrizionale, la focaccia si differenzia dal pane per una maggiore presenza di grassi, in particolare per l’uso di olio extravergine d’oliva, che ne migliora la consistenza e il sapore. Questa caratteristica rende la focaccia più calorica rispetto al pane comune, che solitamente contiene solo farina, acqua, lievito e sale. Dal punto di vista calorico 100 g di focaccia apportano circa dalle 100 alle 200 Kcal in più rispetto alla stessa quantità di pane. Le calorie extra derivano principalmente dai grassi, che aumentano in proporzione rispetto ai carboidrati. Se il pane è formato da circa il 50% di carboidrati e solo un 2-4% circa di grassi, la focaccia genovese ne contiene rispettivamente il 45% e il 12%, mentre quella di Recco arriva ad avere addirittura il 20-25% di grassi.

Questa proporzione è importante per comprendere che la focaccia non è di sicuro il miglior rifornimento che potete consumare su e giù per la costa ligure, in quanto è necessario più tempo, affinché il nostro corpo riesca a digerire e ad assorbire i grassi.

Celebre anche la focaccia barese, con olio di oliva e pomodorini (foto IlDolcediAlice)
Celebre anche la focaccia barese, con olio di oliva e pomodorini (foto IlDolcediAlice)

Quando consumarla allora?

La focaccia può essere inserita nella dieta, ma con moderazione e strategia, per evitare indesiderati aumenti di grasso e riuscire a sostenere l’attività fisica programmata. 

Prima dell’allenamento, una piccola porzione di focaccia, non troppo unta, magari accompagnata da una fonte proteica leggera, come bresaola o uova, può fornire energia a rilascio graduale senza appesantire troppo. Bisogna però considerare il tempo di digestione prolungato e pertanto consumarla almeno 3-4h prima dell’attività fisica.

Data la concentrazione di carboidrati e di grassi della focaccia, mangiare una porzione eccessiva potrebbe innalzare i livelli di insulina, aumentando quindi la possibilità di ingrassare. Dall’altra parte se ne vogliamo addentare un bel trancio, il suo consumo nel post allenamento è sicuramente la scelta migliore. Il muscolo infatti ha bisogno di reintegrare il glicogeno consumato durante l’attività fisica e quindi assorbirà buona parte dei nutrienti. La focaccia non è l’alimento da preferire per il recupero, in quanto la proporzione tra i macronutrienti non è ideale in questa fase, ma se non abbiamo obiettivi agonistici precisi, meglio godersi questa prelibatezza, concedendosela nel contesto di una vita attiva.

La focaccia è quindi un alimento gustoso e versatile che può trovare spazio anche nella dieta di un ciclista, purché consumata con consapevolezza. Se da un lato il suo contenuto di carboidrati e grassi la rende energetica, dall’altro un consumo eccessivo potrebbe fornire troppe calorie rispetto al fabbisogno giornaliero. La scelta della focaccia giusta, della quantità e il momento in cui mangiarla possono fare la differenza per sfruttarne al meglio i benefici senza compromettere l’equilibrio nutrizionale.

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