| 17 Ottobre 2022

Albania e Grecia: un viaggio tra amici in bici

Le decisioni importanti si prendono davanti ad un bicchiere di vino. E così una cena sul terrazzo a casa di Davide, in una tiepida serata ascolana di primavera, ha sancito la partenza e l’arrivo della consueta ciclovacanza estiva: atterraggio a Tirana e ritorno da Atene, dunque Albania e Grecia. 

Due paesi che nessuno di noi tre (il terzo della banda è Stefano) aveva mai visitato. Ma in mezzo c’è stato da tracciare il percorso vero e proprio, possibilmente con dei tratti sterrati capaci di esaltare le nostre gravel.

Un viaggio tra amici con le bici caricate di borse e viveri
Un viaggio tra amici con le bici caricate di borse e viveri

Una Capitale nuova

Abbiamo quindi deciso di visitare la Capitale albanese e poi di spostarci l’indomani a Valona in pullman, vero inizio del nostro tour in sella. La nostra meta ufficiale è stata fissata alle Meteore, le singolari conformazioni montuose elleniche che sorgono nei pressi di Kalambaka, nella Tessaglia, in cima alle quali culminano tipici monasteri ortodossi.

A Tirana si respira aria di cambiamento, con grattacieli in costruzione in contrasto con i quartieri più arretrati della città. Il pullman per Valona in realtà non c’è, al terminal bus ci sono dei van con su scritte le destinazioni delle varie città. Non c’è una biglietteria e non c’è neanche il biglietto, si paga cash all’autista una volta arrivati a destinazione…
A Valona risistemiamo le bici e siamo pronti per dare i primi colpi di pedale dopo aver mangiato dei souvlaki per pochi lek, la valuta locale.

Nonostante il tempo

Questa prima tappa prevede di seguire la costa fino a Himare ma, nonostante ciò, c’è il Llogara Pass da affrontare, un valico a 1.000 metri a picco sul mare dovuto alla particolare orografia della costa. La strada fa parte del tratto Eurovelo 8 che collega Cadice (in Spagna) con Atene.

Valona è conosciuta per il suo bel mare ed in effetti la parte della città che sorge lungo la spiaggia ha un altro volto, più accattivante rispetto a quello interno, riecheggiando i contrasti che abbiamo riscontrato a Tirana. Usciti dalla città l’asfalto segue i saliscendi della costa e quando si lascia il mare la strada comincia a salire verso i 10 chilometri del Llogara. La vegetazione cambia già dai primi tornanti, ma purtroppo anche il meteo, tanto che nel giro di pochi minuti ci ritroviamo sotto un forte temporale.

Dobbiamo ripararci sotto un porticato di una casa in costruzione e, saggiamente, decidiamo di abortire la prima tappa tornando indietro di un paio di chilometri in discesa e prendendo una vallata laterale che porta all’abitato di Dukat, dove qualche capra gira liberamente incurante della pioggia. Il nostro primo assalto al Llogara è fallito e ci riproveremo l’indomani. Nel frattempo ci consoliamo con una cena a base di…capretto bollito.

Di nuovo in marcia

Il mattino seguente la sveglia suona alle sei. Ci siamo messi in testa di recuperare sulla tabella di marcia, per cui oltre alla salita del Llogara in partenza, in totale sono previsti 115 chilometri e 2.300 metri di dislivello per arrivare a Ksamil: una dura prova per noi che, sebbene viaggiamo in assetto da bikepacking, siamo lontani dall’essere leggeri.
La vista dalla cima del passo è unica. Il mare si trova sotto di noi, sotto il cielo grigio del mattino e lo ammiriamo dalla terrazza panoramica in cui stiamo facendo colazione con un’omelette…

«Credo sia una delle più belle discese che abbia mai fatto», ci urla Davide affiancandoci all’uscita di un tornante vista mare. In effetti la discesa è veloce, con ampie curve e lo sguardo che si perde nell’orizzonte del Mar Jonio.

Panorami e sapori della costa

Arrivati a Himare facciamo il pieno di pesche e banane e la strada continua lungo la costa senza un metro di pianura. Troviamo per strada anche un altro bikepacker, Alex, partito dalla sua Salisburgo tre settimane prima. Lui però ha gomme da strada, per cui lo dobbiamo salutare quando prendiamo una deviazione sterrata sulla destra.

La nostra scelta di andare a pescare una mulattiera fuori dal tratto di Eurovelo 8 ci regala gioie e  dispiaceri: panorami a picco sul mare e tratti a spinta, quiete lontano dal traffico e risalite sugli scalini di un paesino con le case in pietra.
A Saranda il più è fatto e gli ultimi chilometri verso Ksamil, altra località turistica della costa albanese, ce li mangiamo. La piccola impresa è compiuta e una cena in piazza a base di cozze e gamberi è più che meritata.

Confine tra Albania e Grecia per continuare il viaggio
Confine tra Albania e Grecia per continuare il viaggio

Direzione Grecia

La terza tappa è la più lunga in programma, oltre 120 chilometri per entrare in Grecia e raggiungere la città di Ioannina. Purtroppo dobbiamo modulare il viaggio con un occhio alle previsioni meteo e siamo costretti di nuovo a pedalare a tamburo battente fin dai primissimi chilometri, per cui non possiamo visitare il sito Unesco di Butrinto. 

Tuttavia manteniamo gli sterrati previsti, stavolta scorrevoli e pianeggianti e, schivato in velocità un cane sbucato da un campo di pannocchie e ansioso di fare colazione coi nostri polpacci, prendiamo un sentiero dimenticato anche dai pastori del luogo, ma ottimo per permetterci di passare “clandestinamente” il confine greco-albanese senza troppo dislivello.

E ora… sotto con la Grecia!  

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