BERLINO (Germania) – Non è la mela più bella sugli scaffali, con quella buccia rugosa e il colore giallo slavato. Eppure, la renetta è una delle varietà di mela più preziose per la nostra salute. Essa è ricca di composti benefici, nettamente superiore a quello delle altre mele.
A seguito dell’intervista a Luca Lovatti, manager del consorzio Melinda in ricerca e sviluppo della mela, sono stata invitata a presentare le proprietà della renetta nell’importante fiera Fruit Logistica di Berlino. Dall’analisi della letteratura scientifica, sull’importanza del consumo regolare di frutta e sui possibili effetti benefici di questa mela, sono emersi interessanti spunti di riflessione. Pertanto oggi, voglio condividere con voi.
La più antica sul mercato
Partiamo dalla considerazione che come accade per il vino e i vitigni, anche le mele non sono tutte uguali. Il loro sapore e la loro consistenza cambiano a seconda della varietà, del grado di maturazione, della stagione e anche delle tecniche di coltivazione e conservazione.
La renetta è la più antica sul mercato. Una mela gourmet che, con il suo gusto unico, non troppo dolce, un po’ acidulo e la polpa morbida ma poco succosa, si adatta a diverse preparazioni. Rientra infatti tra gli ingredienti di ricette tradizionali, come quella dello strudel.
Preziose per la salute
Dalle analisi condotte da Melinda sulle diverse varietà coltivate, la mela renetta si è sempre nettamente distinta per la ricchezza di polifenoli, con valori doppi rispetto alle altre. Tra questi, quelli più presenti sono le procianidine che, a differenza di altri polifenoli, riescono a raggiungere il colon. Qui vengono degradate dai batteri intestinali per produrre i loro metaboliti, in particolare gli acidi grassi a catena corta. Questi ultimi svolgono importanti funzioni per la nostra salute, influenzando anche l’espressione genica.
L’effetto del consumo di renetta quindi non sembra essere diretto. Come sappiamo ogni goccia conta per tutelare il benessere e l’equilibrio del nostro microbiota intestinale.
Due renette al giorno
Sono stati condotti anche degli studi sull’uomo con gruppo di controllo. L’obiettivo era verificare se il consumo regolare di due mele renetta al giorno aiuti nella prevenzione di malattie cardiovascolari.I risultati sono interessanti e promettenti. E’ stata osservata una riduzione significativa del colesterolo totale, del LDL (colesterolo “cattivo”) e dei trigliceridi. In parallelo miglioravano altri valori legati alla vasodilatazione e diminuivano quelli associati all’infiammazione.
Per lo sportivo, ma non solo, l’alta concentrazione di antiossidanti e di vitamina C, tipica della mela renetta, sono molto importanti. Essi contrastano lo stress ossidativo e l’infiammazione, favorendo così anche il recupero e il benessere intestinale.
La buccia si mangia
Con il basso tenore calorico, la maggiore concentrazione di polifenoli, il contenuto di acqua, fibre, vitamine e minerali, la mela renetta potrebbe regalare ancora più effetti benevoli per la salute se consumata regolarmente. Mentre gli studi vanno avanti per dimostrare con ancor più rilevanza scientifica tutto questo, vale la pena aumentarne il consumo.
Se scegliete la renetta per il suo contenuto di polifenoli, ricordate di non scartarne la buccia, che ha un alto valore nutrizionale. Non preoccupatevi dei residui di fertilizzanti o altri prodotti chimici, perché le mele Melinda sono prodotte con coltivazione integrata o biologica, pertanto è sufficiente lavarle bene con acqua e togliere il bollino che ne certifica la qualità e provenienza.