Le parole chiave di questo territorio sono diversità e compattezza. La zona è “piccola”, però ha una grande varietà di paesaggi, servizi e infrastrutture dedicate alle due ruote. Le Dolomiti Paganella hanno tutto quello che serve: impianti di risalita, noleggi, tour guidati organizzati, tracce gps, segnaletica, mappe, proposte d’itinerari MTB, guide ed istruttori, corsi e molto altro. Una rete che si spalma su sette località: Molveno, Andalo, Fai della Paganella, Cavedago, Spormaggiore, San Lorenzo Dorsino e Piana Rotaliana.
Questi luoghi sono famosi per essere il paradiso delle ruote grasse, ma li abbiamo visti e apprezzati recentemente nella nona tappa del Giro Donne vinta da Kristen Faulkner. La frazione regina che ha visto le atlete solcare le Dolomiti Paganella in tutta la loro maestosità e unicità. Uno spot importante per un territorio che fa anche della bici da corsa uno dei suoi vaolori aggiunti. Andiamo alla scoperta del territorio insieme a Luca D’Angelo, Direttore dell’azienda per il turismo Dolomiti Paganella.
Il Giro Donne ha affrontato le salite delle Dolomiti Paganella nella nona tappa Le località attraversate sono tra le più caratteristiche del territorio per quanto riguarda le ruote strette
Grazie Giro Donne
Portare il Giro d’Italia sulle proprie strade è sempre un palcoscenico importante con cui misurarsi e le Dolomiti Paganella hanno mostrato a tutti gli appassionati e non la propria bellezza e compattezza.
«Il Giro Donne è stata una magnifica esperienza – afferma Luca D’Angelo – abbiamo chiuso il cerchio dopo aver ospitato il Giro d’Italia due anni fa e il Giro d’Italia U23 anno scorso. E’ stata una tappa importante perché ha collegato tutto il nostro ambito turistico. E’ partita da San Michele all’Adige che è la zona della valle di indole vitivinicola per poi passare sull’altopiano della Paganella e arrivare a San Lorenzo Dorsino. L’arrivo è stato molto interessante, la cosa bella è stata la propensione delle persone del luogo. Non è una novità ma ci ha dato una piacevole conferma. Tra i volontari che si sono mossi, gli artigiani locali che hanno sistemato il verde e realizzato prodotti per l’occasione, la risposta è stata collettiva».
«La parte più bella – racconta – per noi è quella della comunità, sono momenti di aggregazione che fanno parte della meraviglia di questo sport. Sono aspetti scontati ma molto importanti per un territorio. Grazie a eventi come questi si ha una visibilità per quanto importante ma che rimane volatile e veloce. A livello local crea una sinergia che ti permette di puntare sulla comunità per creare altri eventi, una vera e propria legacy solida e affidabile».
Non solo Mtb
Quando si cita Paganella, non si può che pensare alla mountain bike grazie ai suoi impianti di risalita e ai sentieri unici. Tuttavia per merito anche dei passaggi dei Giri d’Italia, questo territorio si è mostrato una meta ideale anche per le bici da strada.
«Sappiamo che – dice D’Angelo – la nostra vocazione principale è legata alle ruote grasse. Ci sono nostri “vicini” che vantano salite e grandi passi iconici. Madre natura ci ha regalato un ambiente con altitudini e luoghi su cui noi abbiamo deciso di dare un’impronta orientata alla Mtb e sia a livello di numeri che d’immagine si può dire che abbiamo fatto centro. In ogni caso la bici da strada rappresenta un segmento importante. Con questi eventi stiamo imparando a farci conoscere e mostrare che anche il nostro territorio si addice a un turismo da ruote strette».
Ricettività e servizi per tutti
Che le ruote siano tassellate o lisce non c’è differenza nell’accoglienza del ciclista o biker che sia. Le Dolomiti Paganella sono un nido da cui spiccare per appassionati e accompagnatori che vogliono vivere in sella e non questo luogo.
«Da questo punto di vista – spiega D’Angelo – ci siamo strutturati con Bike Hotel servizi di noleggio, navette e molto altro su tutto il nostro territorio. Non c’è differenza tra Mtb e bici da corsa sotto questo punto di vista cambiano le proporzioni ma i servizi che mettiamo a disposizione sono fatti per fare sentire il ciclista e il biker a proprio agio prima, durante e dopo il giro in bici. Le strutture sono in grado di prendersi cura delle biciclette a livello meccanico dando un servizio specifico per le due ruote. In prima linea ci sono i titolari degli hotel che sono orientati a questo tipo di turismo e sono i primi a fornire anche con il nostro supporto di itinerari e guide per conoscere il circondario. Siamo venuti a conoscenza di ciclisti che vengono e prendono base dal nostro territorio, Andalo, Molveno, Fai della Paganella e poi si lanciano alla scoperta delle Dolomiti un passo dopo l’altro facendo ritorno da noi».
«La qualità dei servizi turistici – prosegue – è un altro aspetto molto importante. Spesso si pensa che il ciclista vada in ferie e si debba pensare solo alle sue esigenze. La nostra propensione è anche rivolta ad un turismo familiare con attività ed escursioni dedicate agli accompagnatori di tutte le età. Da noi è possibile fare una vacanza equilibrata con un vasto numero di esperienze fruibili da tutti. Dalle passeggiate in quota alle gite al lago, al trekking, arrampicata e infine le malghe con degustazioni. Il nostro obiettivo è una vacanza orizzontale che prenda tutta la famiglia anziché essere verticale sul ciclista in sé».
Cibo e bici
C’è chi vuole vivere il soggiorno a suon di allenamenti e chi invece cerca l’esperienza. Per i visitatori che vogliono un turismo slow alla scoperta del territorio, in primavera è stato lanciato un nuovo itinerario rivolto alla bici e alla enogastronomia, da percorrere con Mtb o gravel.
«Il percorso cicloturistico si chiama Giro del Vino 50 – spiega D’Angelo – misura circa cinquanta chilometri e tocca i luoghi più suggestivi della Piana Rotaliana Königsberg e attraversa in modo dolce vigneti, fiumi, colline panoramiche, borghi e masi storici, tra i sapori dell’enogastronomia trentina. E’ un modo per visitare in sella e degustare vini del posto per un turismo slow abbinato alle eccellenze dl territorio. Connesso anche con la ciclabile dell’Adige diventa un itinerario appetibile e unico nel suo genere per la qualità e la particolarità della proposta».
Proposta costante
Gli eventi proposti da Dolomiti Paganella sono ricchi e interessanti. L’attenzione che vige però è quella della tutela del territorio e dei suoi abitanti.
«Cerchiamo di sviluppare – conclude D’Angelo – gli eventi nei momenti di flusso turistico basso. Siamo in un territorio che merita rispetto ed è già molto frequentato e visitato in vari momenti dell’anno. Cerchiamo di evitare macroflussi che vadano ad appesantire troppo il clima di queste valli. Occasioni come il Giro d’Italia sono fuori da questo bilancio perché regalano momenti unici per tutti e sono linfa vitale per la montagna e per i suoi abitanti. Negli altri periodi ci piace fornire servizi di qualità alla clientela che ci sceglie durante tutto l’anno senza exploit che creino alti e bassi poco controllabili. Un altro grande evento che oltre al Giro sarà ospitato l’1 e il 2 ottobre, sarà il campionato del mondo di cross triathlon. Dopo venticinque anni alle Hawaii si sposta qui da noi».