«Non abbiamo le strade bianche della Toscana, ma il nostro gravel è un po’ più… frizzante», così Tazio Chiomio sintetizza il Piemontgravel che si svolgerà ad Alba (Cuneo) dal 5 al 7 aprile. In effetti la varietà di percorsi (sentieri tecnici, single track, strade bianche, mulattiere…) rispecchia la varietà di paesaggi di un territorio, quello delle Langhe, Roero e Monferrato, che non a caso è patrimonio Unesco.
«Ma con i percorsi più lunghi ci spingiamo fino a Torino e alle Prealpi Cozie», aggiunge Tazio. Infatti sono ben quattro i tracciati tra cui scegliere, con distanze che vanno dagli 80 agli oltre 400 chilometri.
La formula è quella che va per la maggiore per questo tipo di evento, ovvero quella “unsupported”. Ci si iscrive, si riceve la traccia in formato gpx e si comincia a pianificare la propria avventura bikepacking in autonomia, studiando dove e quando pernottare, mangiare e su cosa soffermarsi da ammirare.
Conduzione familiare
Curiosamente potremmo dire che l’organizzazione del Piemontgravel è diventata una questione di famiglia, dato che da questa quarta edizione Tazio ha deciso di entrare nell’entourage per dare una mano al papà Luigi.
«Mio padre – spiega – assieme ad alcuni amici nel 2018 ha fatto nascere questo evento, data la sua esperienza trentennale in bici lungo le stradine della nostra regione. Io ho sempre usato la mia mtb per fare più che altro delle ciclovacanze in giro per l’Europa, ma da quest’anno sono a tutti gli effetti nel comitato organizzativo».
Il villaggio ospitalità
Il percorso di 80 chilometri corre tra i filari del Barolo e del Barbaresco. Lo si può percorrere anche in una sola giornata e consente di ammirare il Castello di Grinzane Cavour.
«Ad Alba sin dal venerdì cerchiamo di creare un contorno – riprende l’organizzatore – il bello di questi eventi gravel (dove non ci sono classifiche, ndr) è di stare con persone che non conosci, mangiare un piatto di pasta a fine giornata e magari farti delle nuove amicizie. Al venerdì, dicevo, c’è un villaggio-ospitalità allestito nell’oratorio del Duomo di Alba, nel tardo pomeriggio facciamo un briefing tecnico con degustazione di prodotti del territorio e poi ci sono una cena ad iscrizione e uno spazio-tenda dove potersi accampare per la notte».
200 km, fra vini e nocciole
Il tracciato di 200 chilometri rimane nelle Langhe e Roero, contemplando passaggi suggestivi come il ponte di Fossano e l’area archeologica di Bene Vagienna.
Raggiunto il Castello di Racconigi si rientrerà ad Alba attraverso il Parco Forestale del Roero, con sentieri a tratti tecnici, ma sempre percorribili e divertenti. Non va dimenticato che, oltre ad essere territorio di vini, siamo anche nella patria della Nocciola Piemonte Igp.
Fra 333 e 432 km
Il percorso di 333 chilometri presenta 4.000 metri di dislivello e si addentra sulle colline torinesi: raggiunto il colle Don Bosco e attraversate le Rocche del Roero, il percorso si ricongiunge con la parte finale dei due precedenti.
Novità di quest’anno è il tracciato di 432 chilometri (dislivello di 5.600 metri) in cui, come accennato, ci saranno il passaggio dalla città di Torino, lungo le sponde ciclabili del fiume Po nel Parco del Valentino e un assaggio delle Prealpi a cavallo tra la provincia di Cuneo e quella di Torino, toccando la località di Pinerolo.
«Chissà – chiude Tazio Chiomio – magari l’anno prossimo aggiungeremo un nuovo percorso da 500 chilometri…».