Bionda, occhi azzurri, minuta ma con un fisico esplosivo, Letizia Paternoster è una campionessa del ciclismo su pista e anche su strada. Trentina di Cles, ha 25 anni. Suo padre è italo-australiano e si fermò in Italia quando, venuto dall’Australia per salutare i parenti, incontrò sua moglie e mise su famiglia. Oltre ad andare forte in bicicletta, con una somma di 6 titoli mondiali e 16 europei fra pista e strada, Letizia non ha mai rinunciato al tocco di femminilità che ne fa un personaggio di indubbio richiamo.
Atleta delle Fiamme Azzurre, corre su strada con l’australiano LIV-AlUla-Jayco ed è testimonial di brand come Nike e Technogym. Dato che il ciclismo sta diventando (finalmente) anche uno sport per ragazze, abbiamo pensato di rivolgerci a lei per avere qualche consiglio e farci dire perché nonostante la fatica e l’abbronzatura a strisce, andare in bicicletta sia persino glamour.
«E’ bellissimo – risponde subito di slancio – è pieno di ragazze forti e belle. E secondo me andare in bici ti rende ancora più donna, ancora più forte. E poi ti fa vivere emozioni stratosferiche. Le persone che non lo vivono non possono capire».
Quali sono le emozioni di cui parli?
L’emozione è prendere la propria bici. Trovare il momento per se stessi. Sentirsi libere di fare veramente uno sport grazie al quale vedere percorsi bellissimi. Quando inizi un allenamento, ti poni sempre un obiettivo. E anche se non lo fai per lavoro, chiunque parta in bicicletta ha un traguardo, che sia la salita dietro casa o arrivare in cima al Passo Pordoi. E quando arrivi in cima, ti dici: «Cavolo, ce l’ho fatta. Guarda che bello, guarda che vista!». Sono grandi emozioni che non tutti possono vivere e tanti magari non conoscono.
E se le scopri, poi non puoi farne a meno…
Ecco perché secondo me tante persone mi vedono in giro e mi dicono: «Sai, ho cominciato ad andare in bici e adesso non riesco più a smettere». Sì, lo so, gli rispondo: lo posso capire. Immagino il perché, dato che per me è da sempre la stessa cosa.
C’è chi lo fa per lavoro e chi solo per tenersi in forma.
Lo sport, qualsiasi tipo di sport ma a maggior ragione uno sport di endurance come il ciclismo, ti aiuta a mantenerti in forma. E sicuramente, se conduci una vita sana, fai anche meno fatica. Essere in forma e prendersi cura di se stesse sono uno la conseguenza dell’altro. Andare in bici ti porta ad avere un’alimentazione sana, a cercare di avere un corpo sano.
Nota dolente: come le combattiamo le strisce del pantaloncino e della manica?
Guardate, con me sfondate proprio una porta aperta. Nel senso che io sono una lucertola, amo il sole, infatti penso che l’unica vitamina che non mi mancherà mai è la vitamina D. Ogni volta che posso, mi metto nel giardino e guardo il sole. Lo contemplo, infatti non soffro il caldo. E poi comunque, da ciclista, dico che quelle righe sono belle e ne vado fiera. Quando me lo chiedono, rispondo che sono una ciclista e le porto con fierezza.
Quindi non fai come chi ricorre alle lampade per pareggiare l’abbronzatura?
Eliminarle dal tutto non si può. Io non le ho mai troppo marcate e alle lampade non ho mai fatto ricorso per toglierle. Però sono spesso al sole, quello sì.
Uno sport impegnativo che dà tante soddisfazioni e non porta via la femminilità. Ci confermi che oggi si va in bici, anche in gara, con un po’ di trucco?
Truccarmi al mattino è un rito scaramantico, quindi ho tutti i miei prodotti waterproof. Prima della gara mi rilassa, lo faccio da quando sono una junior, quindi dai 17 anni. E poi tengo gli orecchini, magari una collana. L’anello no, non riesco a tenerlo dovendo stringere il manubrio. Quindi collana, qualche braccialettino portafortuna e trucco sempre presente. Anche nelle giornate di pioggia.
Una delle immagini più belle è il brillare dell’orecchino di perla nelle giornate più scure…
Sì, devo portare un po’ di luce, anche quando fuori è tutto scuro (ride, ndr).
Volendo dare un consiglio a una ragazza che inizia con la bici, le suggeriresti un passaggio dal biomeccanico per trovare la giusta posizione in sella?
E’ fondamentale: quello lo consiglio e lo consiglierò sempre. Riuscire a pedalare nel modo corretto non ti dà problemi di postura e anzi ti aiuta a risolverne tantissimi. Infatti per tante persone che hanno problemi alle ginocchia, pedalare è la pratica più utile. Andando da un biomeccanico si riesce a individuare una posizione comoda e corrette e da lì si può partire e allenarsi più che si può.
Oggi come oggi anche la scelta del look è molto migliore rispetto a una decina di anni fa, quando ci si doveva vestire soltanto da corridori, giusto?
Bè sì, basta che guardano le nostre divise della LIV-AlUla. Non è perché sono nostre, però sono proprio belle, non trovate? E poi comunque c’è tantissima scelta. Tantissime donne si stanno approcciando al ciclismo ed è bellissimo vedere quante cose abbiamo per noi ragazze che prima letteralmente non esistevano.
Quanta importanza dai all’attività sui social?
Mi piace portarla avanti fin da piccola. Mi piace restare a contatto con le persone che mi seguono e portare un po’ di me. Ma resta un hobby, cerco di non fami assorbire oltre.
Secondo te, Nike ti ha scelto come testimonial perché sei una bella ragazza o perché sei una sportiva?
Con Nike collaboro da tantissimi anni e saremo insieme ancora. Secondo me, hanno cercata Letizia Paternoster che prima di tutto è una ciclista. Abbiamo iniziato a collaborare da quando ero una junior e non abbiamo più smesso. Anzi, si è creato veramente un rapporto stretto e duraturo. Loro investono sulla sportiva, che allo stesso tempo ha anche il proprio stile. Mi piace pensare che sia così, perché magari attraverso la mia immagine, altre ragazze siano spinte a fare le mie stesse scelte.