| 8 Aprile 2024

Allergie di primavera: non solo polline, anche alimenti

Soffri di allergie ai pollini? Hai mai provato pizzicore o notato gonfiore alle labbra quando mangi qualche alimento in particolare in primavera? 

Oggi vi parliamo della sindrome polline-alimenti (PFS, dall’acronimo inglese pollen-food syndrome) ovvero una particolare forma di reazione allergica che può scatenarsi in un soggetto sensibilizzato a pollini, in particolare chi soffre di allergie alle graminacee e betulacee (immagine depositphotos.com in apertura).

Fra genetica e ambiente

Questa condizione è caratterizzata da una cross-reattività tra gli allergeni presenti nei pollini e quelli presenti negli alimenti vegetali. Ad esempio, le profiline (come bet v1) presenti nei pollini possono essere simili a proteine presenti in alcuni alimenti, provocando una reazione allergica quando vengono ingeriti. 

La predisposizione genetica è un fattore chiave che contribuisce allo sviluppo della PFS, ma anche l’esposizione ambientale ai pollini gioca un ruolo significativo, tanto che colpisce circa il 30% dei soggetti allergici. Considerando che il ciclista cerca di evitare il traffico e di pedalare il più possibile tra i campi e nei boschi, è bene conoscere quali alimenti potrebbero peggiorare i sintomi di una normale allergia in primavera e come comportarsi.

Sedano, peperoni e pomodori potrebbero dare problemi a chi già soffre di allergie primaverili (depositphotos.com)
Sedano, peperoni e pomodori potrebbero dare problemi a chi già soffre di allergie primaverili (depositphotos.com)

Dal polline alla tavola

I sintomi della PFS possono manifestarsi con pizzicore al palato, gonfiore delle labbra o del cavo orale, prurito alla gola, orticaria, disturbi gastrointestinali e solo in alcuni casi, possono verificarsi anche sintomi più gravi.

Se soffrite di allergie primaverili e siete particolarmente esposti ai pollini durante l’allenamento, il consiglio è di prestare attenzione se peggiorano i sintomi della vostra allergia o percepite pizzicore al palato quando assumete alimenti come la frutta secca oleosa, i legumi, il prezzemolo, il miele e alcuni tipi di verdura cruda, in particolare sedano, peperoni e pomodori.

Nello specifico se siete allergici alle graminacee, potreste essere sensibili ad alcune qualità di frutta fresca, come mele, arance, albicocche, kiwi e fragole, oppure a mandorle e arachidi. In caso di allergia alle betulacee invece oltre alla mela e al kiwi potreste avere sintomi legati ai pollini consumando banana, sedano, finocchio e alcune qualità di frutta secca, come nocciole, noci, mandorle e pistacchio. 

Nocciole, noci, mandorle e pistacchio potrebbero dare gli stessi sintomi dell’allergia al polline (depositphotos.com)
Nocciole, noci, mandorle e pistacchio potrebbero dare gli stessi sintomi dell’allergia al polline (depositphotos.com)

Meglio verdure cotte

Se verificate una reazione legata al consumo di uno di questi alimenti, rivolgetevi a un allergologo per eseguire test specifici. Nel caso di diagnosi di PFS, sarebbe consigliabile evitare l’alimento in questione per il periodo di massima esposizione ai pollini, e consumare pasti cotti, evitando la verdura cruda. L’esposizione al calore durante la cottura può infatti distruggere gli allergeni presenti negli alimenti collegati alle allergie ai pollini, riducendo il rischio di reazioni allergiche.

E’ bene anche rimuovere la buccia dalla frutta prima del consumo, poiché gli allergeni tendono ad accumularsi nella buccia e consultare le previsioni dei pollini nella propria zona, ricordandosi di assumere l’antistaminico come suggerito dall’allergologo. Infine se possibile, evitate gli orari e le zone in cui i pollini sono maggiori. 

E’ bene togliere la buccia alla frutta, perché gli allergeni si accumulano soprattutto lì (depositphotos.com)
E’ bene togliere la buccia alla frutta, perché gli allergeni si accumulano soprattutto lì (depositphotos.com)

In bici senza esagerare

La dieta correttamente bilanciata può essere d’aiuto a ridurre i fastidi delle allergie anche per chi non soffre di PFS. Se nella vostra zona prevedono un livello alto di pollini nell’aria, prima dell’allenamento, soprattutto se svolto ad alta intensità, evitate formaggi stagionati, carni conservate come salumi, pesce in scatola o affumicato e la frutta secca. 

Un ultimo consiglio per ridurre la possibilità di eventi allergici importanti, godetevi il colore dei prati in fiore e i caldi raggi del sole, evitando di tirarvi il collo con sforzi troppo intensi.

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE