Era il Neolitico quando l’uomo cominciava ad apprezzare il dolce nettare frutto delle api, il miele. Vasi di miele sono stati ritrovati nelle tombe dei faraoni e pare che nell’antico Egitto fosse utilizzato addirittura come valuta. Insomma l’uomo ne riconobbe subito l’elevata potenzialità in campo medico, cosmetico e culinario. Per conoscere meglio il mondo del miele abbiamo intervistato Laura Betti, Brand Manager di Mielizia, il marchio che contraddistingue il miele prodotto dagli apicoltori di CONAPI, Consorzio Nazionale Apicoltori. Questa è una realtà storica, nata nel 1979. Oggi è la più grande cooperativa di apicoltori in Italia e una delle più importanti nel mondo, ma è ancora molto legata al territorio da dove tutto è iniziato, l’appennino Tosco-Emiliano.
«Siamo presenti su tutto il territorio italiano – spiega – e collaboriamo anche con apicoltori in Spagna e Ungheria. Siamo più di seicento unità e riusciamo a salvaguardare circa cinque miliardi di api. Il nostro è un miele naturale, non pastorizzato. Gli apicoltori raccolgono il miele in fusti e lo conferiscono in CONAPI, dove viene sottoposto a numerose analisi per verificarne l’origine e la salubrità. Solo a quel punto viene confezionato in vasetti senza mai superare i 38 °C. In questo modo conserva tutte le proprietà nutrizionali e le caratteristiche organolettiche».
Le varietà
Parlando di miele bisogna conoscere due aspetti importanti. Anzitutto il miele è il secondo alimento più contraffatto al mondo. Inoltre è un alimento vivo e molto variabile. Esistono 300 tipi differenti di miele. Quelli monoflora, cioè prodotti con nettare proveniente da un solo tipo di fiore. Quelli millefiori, che comunque cambiano a seconda della stagione e della zona in cui sono installate le arnie. In questa vastità è quindi importantissimo poter fare affidamento su una realtà solida e impegnata come CONAPI.
Il miele millefiori è spesso considerato meno pregiato del monoflora. In realtà è tanto vario quanto il territorio e quindi può presentare delle sorprendenti unicità a livello di sapore e profumo.
Quello di acacia è ottenuto dal nettare dei fiori della robinia ed è il più limpido, leggero e delicato. Molto apprezzato in pasticceria, è ideale per gli impasti, per dolcificare macedonie e bevande fresche o calde poiché non ne altera il sapore. Può risultare interessante anche per lo sportivo. Ha infatti una concentrazione abbastanza alta di fruttosio, che viene assorbito e convertito in energia più lentamente del glucosio, e sembrerebbe utile a contrastare l’acidità di stomaco e a favorire l’equilibrio intestinale.
Le proprietà
Addentriamoci ora fra le proprietà del miele e le caratteristiche differenti a seconda della varietà. In generale al miele sono riconosciute numerose proprietà benefiche, soprattutto in caso di raffreddori, mal di gola e tosse. Poi ci sono le proprietà energetiche per la presenza di zuccheri semplici, fruttosio e glucosio, che ne conferiscono un buon potere dolcificante e a parità di peso un apporto calorico inferiore rispetto allo zucchero. Il miele è così anche un ottimo alleato per atleti e sportivi.
Le varietà sono tantissime, pertanto Betti può indicarci qualcuna più particolare o utile per lo sportivo?
Un miele che merita di essere conosciuto è quello di Sulla. Una pianta leguminosa molto diffusa sull’appennino dalla quale si ottiene un miele simile all’acacia, molto delicato e con note vegetali. Il castagno, che invece ha un sapore più amaro, è molto scuro e con riflessi rossastri. Tra i nostri prodotti abbiamo recentemente dato spazio anche ad eccellenze “dal mondo”: ad esempio il miele di manuka che proviene da aree incontaminate della Nuova Zelanda. Si tratta di un prodotto unico. Infine il miele di melata o di bosco, meno dolce di altri mieli, ma molto interessante per la sua ricchezza in polifenoli e sali minerali. In realtà la melata è un’utile fonte di nutrimento per formiche e api. Essa è ottenuta dalla secrezione zuccherina di alcuni insetti che si nutrono della linfa di alberi come il pino, la quercia e l’acero.
Cosa fare se il miele è cristallizzato? Vuole dire che è stato conservato malamente?
Facciamo chiarezza su questo aspetto. Il miele cristallizza più o meno rapidamente a seconda della proporzione tra fruttosio e glucosio. La cristallizzazione è un sintomo della naturalità del prodotto, non un difetto. Noi consigliamo di consumarlo anche quando è cristallizzato. Eventualmente per renderlo più fluido si può intiepidire a bagnomaria facendo attenzione a non alzare troppo la temperatura, perché altrimenti perderebbe molte delle sue proprietà. Per la conservazione è sufficiente riporlo in dispensa e non è da mettere in frigorifero.
A inizio settimana c’è stata la giornata mondiale per le api. Come mai è tanto importante salvaguardarle? Cosa possiamo fare in prima persona?
Con i cambiamenti climatici le api stanno vivendo un periodo veramente difficile per la loro sopravvivenza. Oggi si ammalano con più facilità, producono meno e specie a causa dell’utilizzo di pesticidi e sostanze chimiche in agricoltura, possono sviluppare patologie o disordini. L’uomo ne è il diretto responsabile. Dobbiamo ricordarci che è grazie alle api, responsabili dell’impollinazione dei fiori, che abbiamo a disposizione oltre al miele, diverse materie prime, tra cui il cotone e il caffè. Per noi è quindi importante valorizzare il territorio, monitorarne i parametri ambientali e portare avanti dei progetti per la diffusione delle giuste informazioni sul miele e le api. Non possiamo immaginare un mondo senza api.
Scelte sostenibili e responsabili
Il miele è senz’altro un ottimo alimento, un alleato per lo sportivo che cerca un’energia di qualità, che possa contribuire al suo benessere psico-fisico. Si presta a degli ottimi abbinamenti gourmet e a delle ricette deliziose. A tal proposito l’invito è di visitare il sito di Mielizia, che offre una sezione dedicata alle esperienze sensoriali con indicazioni su come portare il miele in tavola.
Consumare miele deve comunque farci pensare alla tutela del mondo in cui viviamo, ricordandoci che non è sufficiente mangiare biologico o adottare un alveare per aiutare le nostre api e quindi il pianeta. Dobbiamo cercare di compiere delle scelte virtuose quotidianamente, lasciando a casa la macchina per esempio e muovendoci in bicicletta.