| 6 Luglio 2024

Si inizia dalle piccole ciclabili: l’esempio del Parco Lura in Lombardia

Le grandi ciclovie nazionali e transnazionali sono spesso composte da brevi ciclabili la cui gestione è affidata ad enti locali. Essi lavorano con passione per comporre i mattoncini del grande mosaico che poi verrà usato dai cicloturisti o dai pedalatori locali per svago o per gli spostamenti urbani. E’ il caso della Ciclabile Parco Lura che si trova in una delle aree più urbanizzate d’Italia e non solo, ovvero nel triangolo compreso tra Como, Varese e Milano. La Lura è infatti un torrente affluente dell’Olona, a sua volta affluente del Lambro. La ciclabile misura appena 20 chilometri, ma è inserita all’interno di EuroVelo 5, ovvero la Via Romea Francigena che da Londra raggiunge Brindisi, passando ovviamente per Roma.

«Nei due ambiti vallivi del Lura e dell’Olona – spiega il direttore del Consorzio Parco Lura, Francesco Occhiuto, in occasione delle Giornate Nazionali del Cicloturismo promosse da Fiab – tra il Lago di Como e quello di Varese, ci sono 760.000 abitanti, esclusa Milano. In quest’ambito abbiamo creato un masterplan della Ciclabile Olona Lura. Si tratta di territori ricchi di valori ambientali, culturali e di archeologia industriale. Ma ci sono anche delle criticità da superare. Le tre province non seguono i confini orografici dei corsi d’acqua, per cui abbiamo dovuto fare un lavoro di pianificazione comunale e sovracomunale».

Un crocevia strategico

Va ricordato che EuroVelo 5 nei pressi di Milano si congiunge con la ciclovia Ven-To (anch’essa in fase di realizzazione), grazie al tratto ciclabile lungo il Naviglio Pavese. Per questo sono fondamentali continui confronti anche con i tecnici dell’area metropolitana meneghina.

Essi hanno ovviamente sviluppato la propria rete per cui. Dal Parco Lura ad esempio l’ingresso al centro di Milano avviene da Nord, costeggiando i reticoli idrografici di derivazione del Canale Villoresi. Quindi Rho, fino alle ciclabili urbane di Corso Sempione.

Gli interventi necessari

L’Architetto Valerio Montieri si è occupato nel dettaglio dei 20 chilometri della Ciclabile Parco Lura.

«Si è trattato principalmente di unire dei tratti già esistenti – spiega – e va considerato che l’avvicinamento a Milano ha un paio di caratteristiche importanti. Da un lato il percorso è stato scelto su delle aree protette naturale che col tempo sono riusciti a salvaguardare importanti corridoi ecologici. Dall’altro va tenuto a mente che siamo comunque in un ambito vallivo, per cui ci sono interventi relativi a pendenze e accessibilità che stiamo risolvendo. Ricordo che qualche anno fa una delegazione tedesca rimase molto colpita dagli interventi fatti nel vicino Parco delle Groane: un’area verde a soli 10-15 chilometri da Milano. Quindi la scommessa del Lura e di EuroVelo è stata proprio questa. Garantire l’accesso ad una delle zone più urbanizzate d’Europa con un avvicinamento di qualità, sia dal punto di vista naturale che storico-ambientale».

Opere per 2 milioni di euro

L’investimento per un piccolo parco come quello del Lura è stato significativo, con un importo delle opere intorno ai 2 milioni di euro. Si è lavorato sulle pendenze cercando di moderare quelle degli argini. Così anche i cicloturisti con famiglia e borse laterali possono fruire della pista. Per i ponti e le passerelle sono state previste infrastrutture gradevoli e capaci di garantire una bassa manutenzione.

Si è poi puntato sulla valorizzazione di elementi storici architettonici come ponti di ex-ferrovie o siti di archeologia industriale ,legati alla presenza dei corsi d’acqua.

«In più va sottolineato – conclude l’architetto Montieri – che la ciclabile lambisce un’area di laminazione composta da due vasche. Alcune settimane fa, esse si sono riempite d’acqua proteggendo Milano da un’importante onda di piena. Questo per dire che passare vicino a queste opere con una ciclovia è anche un elemento di testimonianza di un approccio moderno e contemporaneo ai problemi ambientali del nostro tempo».

Consorzio Parco Lura

Montieri Macchi

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