Quando impareremo a guardare in casa nostra anziché stupirci solamente per il verde del vicino, ci renderemo finalmente conto che l’Italia ha da offrire destinazioni all’altezza delle grandi ciclabili del Nord e forse anche di più. Il Danubio, la Drava, i Castelli della Loira e tutte le destinazioni di cui sono pieni i cataloghi delle agenzie per il cicloturismo sono approdi favolosi, con organizzazioni ai limiti della perfezione. E forse come punto d’accesso per le vacanze in bici sono l’ideale. L’aperitivo per stuzzicare l’appetito e l’ispirazione per quanti da queste parti volessero intraprendere la stessa strada.
Giorni fa un amico insospettabile raccontava di essere partito dal Danubio e di aver pedalato fino a Praga con tutta la famiglia. Bici a noleggio. Pista ciclabile. Pernotti organizzati e trasporto dei bagagli. E quando gli abbiamo fatto l’elenco di possibilità simili in Italia, il suo stupore ci ha fatto capire che la consapevolezza di essere seduti su una miniera d’oro appartenga a pochi.
Ciclabili e ciclovie
Sulle pagine di bici.STYLE, sin dai primi mesi dalla messa online, abbiamo iniziato a raccontare le vie ciclabili italiane. Basta digitare le parole “ciclovia” o “ciclabile” nel motore di ricerca del sito per rendersi conto del grande numero di articoli e approfondimenti. In crescente sinergia con le direttrici europee, l’Italia è solcata da una rete di percorsi che ne esplorano il territorio, permettendo di scoprire angoli e scorci che fortunatamente sfuggono al morso del turismo di massa.
Quel che piace, dalle montagne di Pinerolo sino alle foreste della Calabria, è che le amministrazioni locali hanno intuito la portata della proposta. E hanno iniziato a sostenere chi nei territori riversa da anni il proprio lavoro. Il contagio è partito dalle piccole realtà, consapevoli che non avranno mai accesso (e forse neppure gli interessa) a un turismo di grandi numeri. Da Upslowtour ai Parchi di Calabria, passando per le magie del Salento, la Via Silente in Campania, i Trabocchi in Abruzzo. Le proposte di MarchebikeLife, i tratti di Francigena in Toscana, le Strade Bianche, le destinazioni di gusto e cultura in Emilia Romagna. I Colli Euganei, il Trentino e le rotte friulane di Silent Alps…
L’elenco è lungo e accanto a ogni destinazione stanno crescendo strutture ricettive, noleggi di biciclette, servizi logistici che al momento accolgono in maggior numero turisti stranieri più che gli italiani. Ci è bastato leggere un paio di giorni fa il racconto di Gianluca Maggiori di Travel & Bike di Marghera, per rendersi conto che le sue 70 biciclette girano l’Italia, esplorano la laguna veneta e arrivano sino a Firenze, perlopiù in mano a turisti stranieri.
Lo scambio di esperienze
Troviamo normale che l’Italia venga… invasa dai turisti stranieri: è così per musei e monumenti, nulla di strano che accada sulle rotte ciclabili. Scoprire il mondo fuori ha un senso soprattutto quando si conosce bene il posto da cui si proviene. Così ci chiediamo che cosa si possa fare perché anche gli italiani trovino la voglia di scoprire il loro territorio. Accadde già nei mesi del Covid, quando la curiosità fu imposta dall’impossibilità di viaggiare.
Forse il modo migliore – oltre al continuare sulla nostra strada di racconto e approfondimento – è stimolare il passa parola delle esperienze. Se qualcuno di voi ha esplorato le vie ciclabili di cui abbiamo raccontato o ha intenzione di scoprirle durante le vacanze di Natale, ci racconti la sua esperienza. Mandi foto e testimonianze a info@bici.style. Le migliori, gli spunti più interessanti diventeranno dei reportage che pubblicheremo su bici.STYLE. E così intanto, tramite gli articoli e i social, faremo la nostra parte. Vogliamo far conoscere il bello dell’Italia a chi guardando oltre confine, continua a vedere tutto più verde che da noi.