Da un paio di anni a questa parte, proprio il gravel è una sorta di volano per i telai in metallo. Acciaio su tutti, ma anche titanio e alluminio tornano a far parlare e neppure in modo troppo celato.
Quali sono i motivi e quali differenze con il carbonio? Esiste un materiale principe in ambito gravel? Quali potrebbero essere i fattori da considerare durante la scelta di un telaio? Questi ed altri interessanti quesiti, vediamoli insieme ad alcuni importanti player che puntano forte sul gravel.
Il gravel è un severo banco di prova
Se qualche stagione addietro il gravel è emerso “quasi come una moda”, oggi lo troviamo protagonista e trainante al pari della categoria delle e-bike. Le bici gravel e quelle con assistenza alla pedalata si trovano ovunque, in montagna e al mare, nei sentieri di campagna, ma anche in città. Sono bici “meno severe”, se paragonate a quelle da corsa e alle mtb super tecnologiche. L’approccio è quello di biciclette adatte un po’ a tutti, più facili e con ampie fascie di prezzo, a prescindere dal materiale utilizzato per la costruzione del telaio.
Per meglio contestualizzare l’argomento abbiamo interpellato alcune aziende che puntano forte sul gravel. Deda, che nel suo portfolio ha tubazioni in acciaio, titanio ed alluminio e uno dei fornitori più importanti di marchi italiani e non. L’italiana Drali e la basca BH Bikes, ma anche una voce che rappresenta la maestria italiana, ovvero Gios.
La storia delle leghe metalliche passa da Deda
«Acciaio, alluminio e titanio, ognuno di questi materiali ha delle caratteristiche tecniche ben precise – dice Maurizio Canzi, consulente tecnico di Deda – ma anche emozionali. Un telaio in alluminio è più rigido, l’acciaio mi piace definirlo come il più convenzionale e fa parte della storia telaistica italiana. La bicicletta nasce dall’acciaio. Poi il titanio, quello più prezioso e prestigioso, una bici in titanio è per sempre. Il titanio rappresenta l’eccellenza dei metalli da sempre ed è personalizzabile con ampio margine come l’acciaio. Entrambi, una volta biciclette, sono più comodi dell’alluminio. Una cosa importante da evidenziare è quella legata all’utente che sceglie un telaio in metallo. Non è colui che insegue la bicicletta super performante ed estrema, ma piuttosto interpreta la bici anche con le emozioni.
«Il gravel – prosegue Canzi – è un mondo che si apre verso tante interpretazioni, non solo off-road. Portapacchi, parafanghi, bici che supportano gomme larghe e dinamo per le luci, con i metalli si sconfina anche nell’all-road. Un prodotto naked da personalizzare un po’ come si vuole. Con i materiali compositi si può fare in modo più limitato. I metalli – conclude Canzi – permettono inoltre di arricchire le stesse biciclette con preziosismi, voluti dal cliente finale, oppure ricercati dal produttore e sappiamo il ruolo importante che ricopre oggi la personalizzazione. Tecnicamente parlando, l’alluminio è il più rigido e leggero, mentre il titanio è il più confortevole. In mezzo si colloca l’acciaio, anche per quello che concerne i pesi, dove c’è sempre da considerare lavorazioni, diametri e spessori delle tubazioni».
BH, carbonio uguale performance
«BH Bikes ha una lunga storia nelle competizioni – dice Ginevra Gargantini di BH Italia – e un importante know-how che arriva dal mondo della mtb. Questo non significa sviluppare e produrre solo bici per gli agonisti, ma per diverse categorie di biciclette, arrivare a fornire una bicicletta sempre performante, senza snaturare il DNA dell’azienda. Il carbonio è il materiale più leggero, ma rende necessario il ricorso a tecnologie avanzate per l’utilizzo di un layup ottimale della fibra composita. Non esiste solo un tipo di carbonio, come non esiste un solo acciaio, volendo fare un accostamento. E poi le forme, con l’avvento del carbonio e l’evoluzione delle tecnologie applicate, la bici ha cambiato forma e design nel corso degli anni. Io vedo l’utente gravel come colui che ricerca leggerezza, prestazioni e modernità».
Drali, fra leghe e carbonio
«In Drali abbiamo puntato molto sulle leghe metalliche, presentando due piattaforme diverse tra loro – racconta Manuel Colombo – una in alluminio e una in acciaio. Stiamo lavorando ad una terza in carbonio, soprattutto per completare l’offerta verso un segmento gravel molto attivo. Uno dei focus primari è stato quello di offrire delle biciciclette in leghe metalliche che aiutassero a contenere i costi, senza rinunciare alla qualità. E poi l’estetica con riferimento diretto al telaio in alluminio, che permette di avere forme e linee decisamente moderne, talvolta vicine al carbonio, senza sacrificare l’eleganza.
«In Drali limiamo le saldature e rendiamo le superfici omogenee, un valore aggiunto molto apprezzato. Non ultimo la volontà di avere materiali di base Made in Italy con un prezzo di listino concorrenziale che non si otterrebbe con un carbonio di pari livello. C’è spazio anche per la customizzazione. Focalizzandoci maggiormente sull’acciaio per il gravel, la scelta può avere anche una natura tecnica legata al comfort. Una bici in acciaio è di certo più comoda rispetto ad una in alluminio, ma è anche più pesante. Il profilo dell’utente che vuole una bici in acciaio – conclude Colombo – è tendenzialmente quello di un cicloamatore, non agonista, che preferisce anche forme più classiche, linee pulite ed eleganti».
Il gravel è il ciclismo che ci piace
«In realtà facciamo gravel da sempre – afferma Marco Gios – perché la storia della bici passa anche dal ciclocross, dallo sterrato e dalle strade bianche. E’ il ciclismo che ci piace, con un po’ meno cronometro e più passionale. A noi artigiani che da sempre costruiamo le bici metalliche, il gravel porta del bene. Si torna ad apprezzare la bici in acciaio fatta su misura, le personalizzazioni, senza estremizzare in modo eccessivo. L’acciaio è anche sinonimo di comfort e il valore alla bilancia passa in secondo piano. I pregi delle leghe metalliche sono tanti anche guardando con interesse le bici gravel, ma non deve passare in secondo piano la qualità delle lavorazioni.
«Non mi riferisco alle riparazioni – afferma Gios – non si deve pensare che se viene danneggiata una tubazione in acciaio si può andare semplicemente dal fabbro. Non è così. Dico che un telaio in acciaio è più affidabile, questo sì. Un’ammaccatura su un tubo in acciaio della bici permette di proseguire senza problemi, oppure una bici in acciaio che cade difficilmente si rompe, rispetto ad una carbonio che si può danneggiare più facilmente».