FONDI – Potrà sembrare un luogo comune, ma è proprio vero: l’Italia è tutta bella. Ogni suo angolo è una sorpresa, ricco di storie, paesaggi, strade e sapori unici. Qualche giorno fa abbiamo avuto la fortuna di esplorare uno di questi gioielli nascosti: la Riviera di Ulisse. Il nostro viaggio ci ha portato nel cuore di questo territorio, a Fondi, a metà strada tra il Circeo, punto più a nord, e Gaeta, il punto più a sud. Un territorio che è anche un’area protetta: il Parco Regionale Riviera di Ulisse.
Siamo nel Lazio meridionale, sulla costa tirrenica, dove la leggenda vuole che Ulisse sia approdato, attratto dal fascino irresistibile della maga Circe. Ma non solo Ulisse: anche l’imperatore Tiberio aveva intuito la straordinaria bellezza di questo luogo, tanto da costruirvi una villa con piscine alimentate dall’acqua marina, persino dentro una grotta. Questa meraviglia archeologica è ancora visitabile oggi. Noi, ad esempio, ci siamo passati sopra… in bicicletta.
In sella…
Che si preferisca la bici da strada, la gravel o la mountain bike, la Riviera di Ulisse offre percorsi per tutti i gusti e livelli (un insieme delle tracce su strada su Komoot). Nella parte settentrionale, tra San Felice Circeo e il Lago di Fondi, si pedala in un contesto unico: uno degli “orti d’Italia”, da cui provengono gran parte delle verdure che riforniscono i mercati di Roma. Qui i terreni sono un mosaico di argilla, terra scura, rocce e sabbia, un valore aggiunto per chi ama esplorare e allenarsi.
Un itinerario facile parte da San Felice Circeo e segue la SR 148 fino all’uscita di Terracina, una città ricca di storia romana. Da qui si può optare per la nuova ciclabile Terracina-Fondi, parte della Ciclovia del Sole, per poi costeggiare il Lago di Fondi su stradine che, pur sterrate in alcuni tratti, sono percorribili anche con una bici da strada.
A Fondi, una pausa caffè in uno dei bar del centro storico è d’obbligo. Tra le pasticcerie, spiccano delizie che uniscono la tradizione romana (maritozzi con panna) a quella napoletana (babà al rum). Rimessi in marcia, si pedala verso sud, seguendo i canali di bonifica come il Pedemontano o il Baratta, fino alla perla di Sperlonga, famosa per le sue casette bianche e le vedute mozzafiato. Il percorso prosegue verso Gaeta, con la possibilità di ammirare le Isole Ponziane e i resti della villa di Tiberio.
L’anima wild di Ulisse
La Riviera di Ulisse dà il meglio di sé nell’off-road (qui le tracce per mtb e gravel). Percorsi panoramici, tecnici, impegnativi o semplici: ce n’è davvero per tutti. Accompagnati dai ragazzi della Happy Bike, abbiamo esplorato le alture dei Monti Aurunci, un territorio in cui la cartellonistica è spesso assente, rendendo una guida esperta quasi indispensabile.
Lasciando il centro di Fondi, ci siamo inerpicati lungo colline che si affacciano sul mare. Il paesaggio mutava rapidamente: ulivi, lecci, ginestre, fichi d’India e la macchia mediterranea si alternavano con colori e profumi intensi, anche nei giorni del solstizio d’inverno.
I single track della zona sono autentici e talvolta impegnativi, ideali per chi dispone di una buona bici full suspension. Tuttavia, non mancano alternative più semplici, come strade sterrate che si prestano anche ai principianti.
Le strade bianche di questa zona non sono solo un paradiso per i gravellisti, ma raccontano anche storie millenarie. Tra le colline e gli Aurunci, è possibile pedalare sull’Appia Antica. E’ proprio questa strada che divide le due aree e che taglia il fondovalle. Pedalare sull’Appia Antica un’esperienza unica, con i grandi blocchi di basalto sotto le ruote e il pensiero di eserciti, imperatori e viandanti che passarono di qui. A sud di Fondi, una vecchia stazione di posta testimonia il traffico di cavalli lungo l’antica tratta Roma-Napoli.
Sugli Aurunci
Basta andare appena nell’entroterra per vedere che il paesaggio cambia, non tantissimo ma si avverte che non si è più sul mare. C’è qualche pino marittimo, mentre si sale verso i 600 metri dell’Orto Botanico di Fondi, un’area attrezzata immersa nel bosco. Una strada che proprio per questioni turistiche e di accessibilità è stata risistemata. I biker puri hanno storto un po’ il naso, i gravellisti hanno sorriso. Tuttavia resta offroad puro… e duro. Salendo, qualche castagno si mescola ai pini e in autunno capita di pedalare su una fitta coltre di foglie. Queste possono essere insidiose, in quanto nascondo le rocce o le radici sottostanti. Un reggisella telescopico, delle buone gomme e il peso all’indietro sono un’ottima cura.
In questa parte i sentieri per biker sono tantisismi e si mescolano a quelli del Cai, segnalati con la consueta freccia bianca dala punta rossa. Occhio quindi qualora si dovessero incontrare degli escursionisti a piedi.
Paradiso tutto l’anno
Nella parte più a Nord sempre per i biker c’è il tracciato Cippo 42, che porta al cippo di confine numero 42: questi cippi, colonnine, segnavano il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. Mentre per gli stradisti proprio qui c’è Cima Pantani: il valico delle Crocette che il Pirata e i suoi compagni sfruttavano in allenamento quando venivano in ritiro d’inverno da queste parti.
Il clima mite della Riviera di Ulisse la rende perfetta per il ciclismo in ogni stagione. Anche nei giorni prima di Natale, quando il resto d’Italia era sotto la neve, qui si pedalava con 12 gradi e un sole splendente. Solo in piena estate il caldo e il traffico possono essere un ostacolo, ma basta uscire al mattino presto o al tramonto per godere della magia del luogo.
Per il pernottamento, il centro storico di Fondi è una scelta eccellente: accogliente, animato e ricco di graziosi B&B. Noi abbiamo soggiornato al Vico d’Ercole, che offre anche contatti per il noleggio bici (Free Bike Fondi).