Il Giro d’Italia, si sa, non è solo un evento sportivo, ma una grande opportunità per lo sviluppo turistico dei territori che attraversa. Un esempio di ciò che una località può fare in questo senso l’hanno data a Vicenza, che ospiterà l’arrivo della tredicesima tappa con partenza da Rovigo. Nella città del Palladio è stato infatti appena costituito il comitato di tappa della “Tappa dei Berici”, che avrà il compito di rendere il ritorno del Giro d’Italia a Vicenza una festa per il pubblico e un’occasione per l’economia del territorio.
Abbiamo raggiunto al telefono il presidente del comitato Mario Carraro e l’ex professionista e guida cicloturistica Angelo Furlan, per farci raccontare cosa stanno organizzando e cosa può offrire la zona dal punto di vista del cicloturismo.
Carraro, perché il passaggio del Giro d’Italia è così importante per il vostro territorio?
La nostra stella polare è lo sviluppo della cultura del ciclismo nelle sue varie forme. Mi riferisco al cicloturismo, al fatto di considerare la bici come mezzo di trasporto, e anche poi certamente l’aspetto agonistico. Il 23 maggio sarà un po’ la punta dell’iceberg di tutta una serie di eventi organizzati non solo a Vicenza, ma in collaborazione con gli altri 13 comuni attraversati dal percorso di gara.
Quali eventi avete in programma?
Sono davvero tanti, una quarantina. Tra gli altri faremo degli incontri nelle scuole, delle conferenze sull’importanza della bicicletta per la salute, il clima e le pari opportunità, e poi delle esposizioni. La più importante sarà a Palazzo Thiene dove per tutto il mese di maggio allestiremo una mostra di biciclette dei campioni, da Coppi a Tadej Pogacar. Come comitato stiamo anche cercando di organizzare un villaggio di tappa indipendente da quello del Giro, a Campo Marzio, dove vorremmo proiettare anche le due tappe successive di sabato e domenica, per far vivere a chi verrà a Vicenza tutto un fine settimana all’insegna del ciclismo. Il nostro obiettivo è coinvolgere tutti, cittadinanza e turisti, specialmente vogliamo avvicinare anche chi non vive già di cultura ciclistica.
Furlan, da ex professionista che ora lavora nel cicloturismo, quali sono le opportunità di questa zona?
Io ho sempre creduto nel grandissimo potenziale che la zona di Vicenza ha in questo settore, tanto che a fine carriera ho scelto di non fare il direttore sportivo in giro per il mondo ma la guida cicloturistica qui. Già quando ero un professionista mi piaceva uscire dalla strada ed esplorare i dintorni dei Colli Berici anche in mtb, perché mi rendevo conto che avessero scorci al pari della Toscana o zone più famose.
Perché?
Perché è ancora una zona poco conosciuta, quindi c’è pochissimo traffico sia nelle strade che nei sentieri. Non a caso sui colli esiste il progetto Berici Climbs, realizzato da Matteo Mastrovita per la bici da corsa, in cui sono state mappate ben 100 salite, un vero e proprio parco giochi. Uscendo dall’asfalto poi le possibilità diventano dieci volte di più con una rete di sentieri di tutti i tipi, ben tenuti e fantastici per le gravel e le mtb, anche elettriche. Poi è fondamentale anche l’aspetto naturalistico.
Ce ne parla?
I Colli Berici sono un unicum perché offrono paesaggi molto diversi fra loro a seconda del versante in cui ci si trova. Di fatto ci sono quattro differenti situazioni naturali e tecniche, ricchissime di biodiversità. Come fossero una sintesi di tutta l’Italia, abbiamo terreni che per trovarli tutti assieme dovremmo magari spostarci in quattro-cinque regioni diverse. Questo poi si vede anche a livello tecnico, perché si passa dalla terra compatta e stabile ai ghiaioni, dal sottobosco al fango. Insomma il luogo ideale per sbizzarrirsi con tutti i tipi di bici.
Un movimento che potrebbe creare nuove possibilità economiche per la zona.
Soprattutto in questo momento, con l’arrivo delle mtb elettriche. Si tratta di un territorio collinare quindi ci sono le salite, che seppur non lunghissime richiedono comunque un po’ di gamba. Le mtb elettriche hanno cambiato l’economia di alcuni paesi di montagna, ora può accadere lo stesso anche per i Colli Berici. Le strutture che sapranno cogliere quest’opportunità e attrezzarsi subito in questo senso saranno certamente quelle che trarranno il maggior beneficio dal passaggio di questa tappa.
Inoltre i Colli Berici arrivano fino quasi al centro di Vicenza, una città d’arte che ha molto da offrire.
Sicuramente. La tappa finirà al Santuario di Monte Berico, uno dei simboli di Vicenza, perché regala una vista bellissima sulla città. E’ un po’ quello che per Bologna è San Luca e per Torino Superga. Ma Vicenza è anche la città di Palladio, il grande architetto conosciuto in tutto il mondo. Il percorso della gara passerà nel finale per due volte di fronte a Villa La Rotonda, probabilmente la più famosa e bella tra le sue creazioni. Dall’elicottero quelle saranno immagini meravigliose, un tributo ad un patrimonio culturale che ci invidia tutto il mondo.